Qualitˆ ambientale di organizzazioni, imprese e prodotti

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1 Qualitˆ ambientale di organizzazioni, imprese e prodotti

2 CAPITOLO 15 - QUALITÀ AMBIENTALE DI ORGANIZZAZIONI, IMPRESE E PRODOTTI Autori: Roberta ALANI (2), Adele Rita MEDICI (1), Paolo MOLINAS (1). 1) APAT, 2) Consulente APAT.

3 QUALITÀ AMBIENTALE DI ORGANIZZAZIONI, IMPRESE E PRODOTTI 15. Qualità ambientale di organizzazioni, imprese e prodotti Q15: Quadro sinottico indicatori per la qualità ambientale di organizzazioni, imprese, e prodotti Tema Nome Qualità Copertura Copertura Stato e Rappresentazione SINAnet Indicatore Informazione Spaziale Temporale Trend Tabelle Figure R 15/20 Agosto Qualità ambientale delle orga- EMAS Numero di registrazioni nizzazioni e delle Numero di certificati ISO imprese Qualità Numero di licenze ambientale rilasciate per il marchio dei prodotti Ecolabel Per la lettura riferirsi al paragrafo Struttura del documento pag. 17 I R 8/20 Agosto 2002 Agosto 2002 J J J Introduzione A partire dagli anni 90, si è sempre più affermata la consapevolezza che un adeguato livello di protezione dell ambiente non può prescindere dal coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati e, in particolare, dalla collaborazione in forme nuove con il mercato, per il tramite d imprese e consumatori. In questo quadro assume un ruolo centrale il miglioramento della qualità ambientale delle imprese, delle organizzazioni e dei prodotti, per i quali i principali riferimenti sono i Regolamenti europei EMAS ed Ecolabel e gli standard internazionali della serie ISO EMAS (Regolamento CEE n.1836/93 per l adesione volontaria delle imprese a un sistema di ecogestione e audit) ed Ecolabel (Regolamento CEE n.880/92 per l assegnazione del marchio di qualità ecologica dei prodotti) sono rappresentativi di questa nuova politica ambientale avviata dall Unione Europea con il Quinto Programma d Azione ( ). Al tradizionale command and control, sono stati affiancati nuovi strumenti di adesione volontaria che mirano a favorire una migliore gestione delle risorse, la responsabilizzazione nei riguardi dell ambiente, la competitività delle imprese e a promuovere l informazione del pubblico nei confronti delle attività industriali, dei mezzi di controllo di queste attività e della qualità dei prodotti. Nei primi cinque anni di applicazione in Europa, i Regolamenti EMAS ed Ecolabel hanno dimostrato la loro forte valenza quali strumenti di prevenzione e miglioramento ambientale, tanto che il Sesto Programma d Azione ( ) prevede, non solo lo studio per accrescerne la diffusione in tutti gli Stati membri, ma anche la promozione del Green Procurement per diffondere una politica degli acquisti verdi, della Dichiarazione ambientale di prodotto (EPDs) per migliorare l informazione ambientale business to business, di una Politica Integrata di Prodotto (IPP) per migliorare una vasta gamma di prodotti e di servizi, utilizzando al meglio potenzialità finora trascurate attraverso una strategia integrata delle politiche ambientali europee esistenti. In sintesi gli elementi cardine del nuovo approccio sono: - la considerazione che gli effetti del degrado ambientale sono conseguenza non solo dell attività produttiva delle imprese, ma anche del comportamento del consumatore che con le sue scelte può orientare il mercato (produzione rispettosa dell ambiente e consumo consapevole come elementi sinergici verso la creazione del mercato verde); - l invito agli Stati membri a sviluppare strategie in cui integrare gli strumenti volontari disponibili (EMAS, ECOLABEL, Dichiarazioni di Prodotto, ECO Design, ecc.) e i provvedimenti di legge al fine di perseguire, nel medio/lungo periodo, l obiettivo di pervenire a una produzione e a un consumo rispettosi dell ambiente. A seguito di questo nuovo approccio i due Regolamenti europei sono stati profondamente innovati, e, con la loro revisione, EMAS (Regolamento CE n.761/01) ed Ecolabel (Regolamento CE n.1980/2000) presentano un evidente convergenza dei rispettivi obiettivi e procedure. Ne è un esempio l estensione di EMAS dal settore industriale a tutti i settori e l introduzione del concetto di impatto ambientale indiretto, 785

4 ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI che responsabilizza il produttore di beni e servizi anche nei riguardi degli impatti che si determinano nella fase di utilizzo da parte dei consumatori. Analogo obiettivo è stato introdotto con Ecolabel, estendendo il campo di applicazione dai prodotti ai servizi. Grazie a tali sistemi le imprese dispongono di un quadro preciso e complessivo degli impatti ambientali, diretti e indiretti, che consente di puntare a quelli più significativi per gestirli opportunamente. EMAS, in particolare può contribuire a diffondere l approccio IPP in tutta l UE, avviando un nuovo modo di gestire i processi e fornendo informazioni ambientali e soluzioni per gestire tali informazioni in piena sintonia con l approccio IPP. In questo contesto promuovere la qualità ambientale dei processi e dei prodotti significa utilizzare al massimo le forze del mercato. Occorre, tuttavia, che i diversi attori ne riconoscano le potenzialità e si impegnino nel metterle in pratica. Un ruolo strategico lo ha il pubblico, inteso nell accezione più generale di settore pubblico e di cittadini-consumatori. Il settore pubblico può sviluppare un notevole mercato ecologico, attuando EMAS in prima persona, sia attraverso un adeguata politica degli acquisti (Green Procurement), sia con l introduzione di misure specifiche per aumentare la diffusione dell eco-gestione. L adozione del Regolamento EMAS consentirebbe alla Pubblica Amministrazione di intervenire più efficacemente sugli effetti indiretti della propria attività, sulla pianificazione territoriale, sulla comunicazione (dialogo/trasparenza/credibilità) con i cittadini. Il Green Procurement (politiche d acquisto corrette e ambientalmente sostenibili) può influenzare notevolmente la crescita del mercato ecologico, dal momento che il potere di acquisto delle Amministrazioni pubbliche rappresenta mediamente il 12% del PIL dell UE. L introduzione di incentivi economici, una nuova politica fiscale ambientale, una strategia dell informazione ambientale sono, infine, tra i principali elementi che possono contribuire a far crescere su tutto il territorio nazionale la domanda ecologica dei cittadini-consumatori. Nell ambito dei sistemi volontari un quadro di riferimento importante per lo sviluppo dell eco-gestione è costituito dagli standard internazionali della serie ISO 14000, adottati dall International Organization for Standardization, nell ambito di accordi fra imprese. L ISO è la norma che può essere attuata da qualsiasi tipo di organizzazione che intende conseguire un miglioramento degli impatti ambientali delle proprie attività, attraverso l adozione di un sistema di gestione ambientale, e in tal senso è stato riconosciuto anche dal nuovo Regolamento EMAS. Le organizzazioni che hanno già un sistema certificato ISO 14001, pertanto, hanno già fatto una parte del percorso e possono più facilmente arrivare alla registrazione EMAS. Le ISO 14024, e sono una base utile e importante per i diversi tipi di etichette ambientali, e costituiscono diverse modalità di applicazione delle finalità e della metodologia del ciclo di vita. Per una serie di categorie di prodotti sono disponibili informazioni relative al prodotto poste sullo stesso grazie ad etichettature verificate da terzi (ISO tipo I), come avviene per il marchio europeo di qualità ecologica o Ecolabel. A differenza delle ISO, sia le etichette Ecolabel sia la registrazione EMAS, sono rilasciate da un Organismo pubblico (in Italia dal Comitato Ecolabel Ecoaudit con il supporto tecnico dell APAT) che consente l indipendenza dai fattori di mercato, l omogeneità di applicazione e l instaurarsi di un nuovo rapporto tra Pubblica Amministrazione e mondo produttivo. I marchi ecologici, siano essi nazionali o dell UE, indicano prodotti di eccellenza ambientale1 e garantiscono una buona qualità (adeguatezza all uso). Sotto questo punto di vista svolgono un ruolo importante ai fini del consumo sostenibile, in quanto definiscono, in modo credibile e trasparente, un limite che contraddistingue i prodotti più compatibili con l ambiente da quelli meno compatibili. Le dichiarazioni e le autodichiarazioni ecologiche, ISO tipo II, sono probabilmente gli strumenti che verranno utilizzati su vasta scala in un prossimo futuro. La Commissione Europea sta ultimando delle linee guida per la presentazione e la valutazione delle autodichiarazioni ambientali da parte dei produttori e dei distributori per evitare il rischio di dichiarazioni ingannevoli. Le dichiarazioni ambientali relative ai prodotti (ISO tipo III) sono scarsamente diffuse sul mercato e utilizzate soprattutto nella comunicazione tra imprese. Più precisamente la norma ISO tipo III/TR consiste in dati ambientali quantificati su tutti gli impatti significativi di un prodotto, in base alle procedure e ai risultati di uno studio sul ciclo di vita e, nel caso, informazioni supplementari riguardanti, ad esempio, i sistemi di gestione ambientale o gli aspetti sociali Commissione delle Comunità Europee, Libro verde sulla politica integrata relativa ai prodotti. Bruxelles, 07/02/2001, COM (2001) 68 definitivo.

5 QUALITÀ AMBIENTALE DI ORGANIZZAZIONI, IMPRESE E PRODOTTI 15.1 Qualità ambientale delle organizzazioni e delle imprese L EMAS (Regolamento CEE n.761/01) mira a favorire una migliore gestione delle prestazioni ambientali delle organizzazioni, attraverso l individuazione di obiettivi di miglioramento ambientale rispetto ai limiti stabiliti dalla legge, l introduzione di un sistema di gestione ambientale, la valutazione sistematica, obiettiva e periodica dell efficacia di tale sistema, l informazione sulle prestazioni ambientali e il dialogo con il pubblico e la partecipazione attiva dei dipendenti dell organizzazione. Su tutti questi aspetti l organizzazione deve fornirne l evidenza attraverso dati e indicatori contenuti nella dichiarazione ambientale, la cui veridicità è attestata dalla convalida di un Verificatore ambientale accreditato. La dichiarazione ambientale è il documento con il quale l organizzazione fornisce al pubblico, in modo chiaro e trasparente, le informazioni sull impatto e sulle prestazioni ambientali della propria attività. Tale dichiarazione deve essere inviata all Organismo competente che verifica la rispondenza ai requisiti del Regolamento e ne delibera l iscrizione sul registro europeo e il conseguente utilizzo del logo EMAS. Con tale logo la Comunità Europea ha voluto conferire un riconoscimento pubblico alle organizzazioni leader nella prevenzione e nella tutela dell ambiente. In Italia le funzioni di Organismo competente, sia per la registrazione sia per l accreditamento dei verificatori ambientali, sono svolte dal Comitato Ecolabel Ecoaudit con il supporto tecnico dell APAT. In linea con gli indirizzi del Regolamento, l Unità di Supporto EMAS dell APAT si è posta l obiettivo di affrontare i problemi relativi all eterogeneità e alla confrontabilità delle informazioni contenute nelle dichiarazioni ambientali. D intesa con il Comitato per l Ecolabel e l Ecoaudit - Sezione EMAS - Italia, è stato predisposto un questionario su supporto informatico all interno del sito web dell APAT in modo da consentire l acquisizione on line dei dati ambientali delle imprese che presentano domanda di registrazione. I dati forniti, opportunamente aggregati, saranno convertiti dall APAT in appositi indicatori, che consentiranno di valutare l efficacia di EMAS nella riduzione degli impatti sul territorio, senza tuttavia entrare in conflitto con il diritto alla riservatezza dei dati di ogni singola azienda. L aggregazione omogenea e mirata dei dati ambientali consentirà il confronto con i trend a livello settoriale, regionale e nazionale, e sarà una utile informazione a disposizione sia del pubblico sia delle stesse organizzazioni. In futuro, disponendo di un numero più significativo di adesioni sarà possibile costruire anche un indicatore di penetrazione a livello regionale. Il rapporto, infatti, tra il numero di registrazioni e il totale delle unità produttive di un territorio e/o il numero di addetti può contribuire, da una parte, a valutare l efficacia degli interventi pubblici a favore dell ambiente, e, dall altra, può fornire a tutti i soggetti interessati informazioni utili sull evoluzione dei mercati verdi. Nel quadro Q15.1 vengono riportati per ciascun indicatore le finalità, la classificazione nel modello DPSIR e i principali riferimenti normativi. Q15.1: Quadro delle caratteristiche degli indicatori per la qualità ambientale delle organizzazioni e delle imprese Nome Indicatore Finalità DPSIR Riferimenti Normativi Numero di registrazioni EMAS Numero di certificati ISO Descrivere l evoluzione della sensibilità ambientale applicata alle organizzazioni e alle imprese R Regolamento CE 761/01; Decisione della Commissione (2002/681/CE) del 07/09/01; Raccomandazione della Commissione (2001/680/CE) del 7/9/01; DM 4/6/97, n.335; L 25/1/94, n.70; DM 2/8/95, n.413; DM 12/6/98, n.236; Norme UNI serie ISO

6 ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI INDICATORE NUMERO DI REGISTRAZIONI EMAS SCOPO Fornire un quadro del livello di attenzione alle problematiche ambientali in particolare del mondo produttivo e, in generale, delle organizzazioni. Monitorare l evoluzione dei programmi di prevenzione e miglioramento ambientale attuati dalle organizzazioni, e dei progetti di promozione e di diffusione della qualità ambientale da parte della Pubblica Amministrazione. DESCRIZIONE Il numero di registrazioni EMAS può essere considerato un indicatore di sensibilità delle imprese e delle organizzazioni che, attraverso l adesione, intendono diminuire le pressioni sull ambiente. Il suo incremento può costituire una conferma importante per cittadini e decision-makers di come, e in che misura, ci si stia muovendo verso uno sviluppo più rispettoso dell ambiente. Le informazioni fornite dall indicatore sono dunque da intendersi in un ottica di risposta ai fattori di pressione fonte di inquinamento e di depauperamento di risorse ambientali. I benefici nell adozione di EMAS sono da ricondurre principalmente a: - prevenzione e riduzione degli impatti ambientali; - riduzione di rischi di incidenti; - riduzione dei consumi di materie prime ed energia; - riduzione di emissioni e rifiuti; - miglioramento delle prestazioni ambientali attraverso obiettivi tecnologici e/o gestionali e impiantistici; - maggiore coinvolgimento dei dipendenti; - maggiore comunicazione e trasparenza. UNITÀ di MISURA Numero di registrazioni EMAS FONTE dei DATI Registro Nazionale delle Organizzazioni EMAS tenuto dall APAT. 788 NOTE TABELLE e FIGURE In Italia sono 98 le Organizzazioni registrate EMAS (figura 15.1) L analisi dei dati, aggiornati al 31/08/02, riportati in tabella n.15.1 evidenzia i seguenti aspetti: - per quanto riguarda le dimensioni (figura 15.2) il 59% delle organizzazioni EMAS sono grandi imprese, seguono le piccole (23%) e quelle di medie dimensioni (15%) mentre il 3% si riferisce a servizi e Pubblica Amministrazione; - i settori che maggiormente hanno aderito ad EMAS (figura 15.3) sono nell ordine: il settore chimico e dei rifiuti (20,4%), quello della produzione di energia elettrica (18,4%) e quello alimentare (15,3%); - EMAS ha una maggiore diffusione al Centro-Nord (figura 15.4), e, in particolare, in Emilia Romagna, in Lombardia e nel Veneto, e una scarsa penetrazione nel Sud, dove o è del tutto assente o scarsamente diffuso (tabella 15.1). In Europa sono 3860 le organizzazioni registrate EMAS, e 11 sono quelle registrate sperimentalmente nei Paesi in via di annessione all UE (8 nella Repubblica Ceca, 1 a Malta, 1 nella Repubblica Slovacca, 1 in Romania). Di queste ben 2533 sono localizzate in Germania, 366 in Austria, 212 in Svezia, 205 in Spagna, 170 in Danimarca, 98 in Italia, 77 nel Regno Unito. Seguono gli altri Paesi con 64 organiz-

7 QUALITÀ AMBIENTALE DI ORGANIZZAZIONI, IMPRESE E PRODOTTI zazioni registrate in Norvegia, 32 in Francia, 40 in Finlandia, 27 nei Paesi Bassi, 15 in Belgio, 10 in Grecia, 8 in Irlanda, 2 in Portogallo, e 1 nel Lussemburgo. L Italia ha adottato le procedure per l adesione a EMAS con un certo ritardo rispetto agli altri Paesi europei, e, pertanto, è stato possibile registrare il primo sito soltanto a dicembre del Come si vede dalla figura dopo un inizio piuttosto lento, il numero di adesioni sta rapidamente aumentando. La progressione è data da un sito a fine 97, tredici siti a fine 98, venticinque siti a fine 99, quarantadue siti a fine 2000, ottantatre siti a fine In pratica in Italia il tasso di crescita è stato pari al 70-80% all anno. Tale tasso è stato superato nel corso del 2002 ed è attualmente, il più alto tra quelli degli altri paesi dell Unione Europea Delle 98 organizzazioni registrate EMAS in Italia, 94 appartengono al settore industriale, e 4, come previsto dal nuovo Regolamento EMAS, ad altri settori. Tra queste vi sono il Comune di Varese Ligure, il Polo turistico di Bibione e la BancaVerde del Monte dei Paschi di Siena. OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA Le normative di riferimento non pongono alcun obiettivo prefissato poiché questo strumento è volontario. PERIODICITÀ DI AGGIORNAMENTO L aggiornamento avviene in base alle registrazioni deliberate periodicamente dall Organismo competente (uno o due mesi). QUALITÀ dell INFORMAZIONE Rilevanza Accuratezza Comparabilità nel Comparabilità nello tempo spazio Il punteggio di accuratezza e rilevanza è stato calcolato sulla base dei dati relativi al numero delle registrazioni acquisite ed aggiornati con regolarità dall APAT. I dati sono ricavati dal Registro delle Organizzazioni EMAS tenuto dall APAT, quindi, possono essere considerati come comparabili, affidabili, accurati. I dati ricoprono un periodo di tempo che va dal 1997 al 2002 e sono reperiti sempre con la stessa metodologia. La copertura geografica del presente indicatore non è nazionale in quanto le organizzazioni che hanno ottenuto la registrazione sono localizzate solo in alcune regioni italiane (R 15/20). 789

8 ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI Tabella 15.1: Distribuzione regionale delle registrazioni EMAS Dati aggiornati al 31/12/2000 Dati aggiornati al 31/08/02 Regione n. registrazioni Regione n. registrazioni EMAS EMAS Totale Italia 42 Totale Italia 98 Abruzzo 2 Abruzzo 4 Basilicata 0 Basilicata 0 Calabria 0 Calabria 1 Campania 0 Campania 0 Emilia Romagna 11 Emilia Romagna 29 Friuli Venezia Giulia 0 Friuli Venezia Giulia 1 Lazio 2 Lazio 3 Liguria 1 Liguria 3 Lombardia 12 Lombardia 27 Marche 0 Marche 0 Molise 0 Molise 1 Piemonte 3 Piemonte 6 Puglia 1 Puglia 1 Sardegna 0 Sardegna 1 Sicilia 1 Sicilia 2 Toscana 1 Toscana 5 Trentino Alto Adige 2 Trentino Alto Adige 3 Bolzano 1 Bolzano 2 Trento 1 Trento 1 Umbria 0 Umbria 0 Valle d Aosta 0 Valle d Aosta 0 Veneto 6 Veneto 11 Fonte: APAT - Registro nazionale dei siti EMAS dic-97 mar-98 giu-98 set-98 dic-98 mar-99 giu-99 set-99 dic-99 mar-00 giu-00 set-00 dic-00 mar-01 giu-01 set-01 dic-01 mar-02 giu-02 n. dei siti 790 Fonte: APAT- Registro nazionale dei siti EMAS (aggiornati al 31/08/2002) Figura 15.1: Evoluzione registrazioni EMAS (dicembre 97- agosto 2002)

9 QUALITÀ AMBIENTALE DI ORGANIZZAZIONI, IMPRESE E PRODOTTI Piccola Altro Grande Media Fonte: APAT- Registro nazionale dei siti EMAS (aggiornati al 31/08/2002) Figura 15.2: Dimensioni organizzazioni EMAS Fonte: APAT- Registro nazionale dei siti EMAS (aggiornati al 31/08/2002) Figura 15.3: Distribuzione delle registrazioni EMAS per settori produttivi n. delle registrazioni EMAS Fonte: APAT- Registro nazionale dei siti EMAS (aggiornati al 31/08/2002) Figura 15.4: Distribuzione delle registrazioni EMAS per aree geografiche 791

10 ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI INDICATORE NUMERO DI CERTIFICATI ISO SCOPO Fornire un quadro del livello di attenzione alle problematiche ambientali, in particolare, del mondo produttivo e, in generale, delle organizzazioni. DESCRIZIONE Il numero di certificati ISO può essere considerato come un indicatore di sensibilità verso l ambiente da parte delle imprese e delle organizzazioni che intendono gestire e migliorare i fattori di pressione derivanti dalle loro attività. È chiaro che una diffusa presenza dei sistemi di gestione ambientale (ISO 14001) segnala una certa recettività al tema dello sviluppo sostenibile, a tutto vantaggio della qualità dell ambiente. Il numero di certificati indica, invece, quante organizzazioni hanno raggiunto tali obiettivi e quindi rispondono ai requisiti della rispettiva norma di riferimento. Il processo certificativo, inoltre, passa attraverso il controllo indipendente di un ente accreditato e, quindi, assicura la terzietà del giudizio espresso. Le informazioni fornite dall indicatore sono dunque da intendersi in un ottica di risposta alle problematiche di pressione e impatto generate dall inquinamento legato ad attività produttive. I benefici nell adozione della certificazione ISO sono da ricondurre principalmente a: - prevenzione o riduzione degli impatti ambientali; - riduzione di utilizzo di materie prime ed energia implicati nei processi aziendali; - riduzione di emissioni o rifiuti; - miglioramento delle prestazioni ambientali attraverso obiettivi gestionali e/o tecnologici e impiantistici. UNITÀ di MISURA Numero di certificati UNI-EN-ISO (accreditati dal Sistema Nazionale per l Accreditamento degli Organismi di Certificazione - SINCERT). FONTE dei DATI Banca dati SINCERT. NOTE TABELLE e FIGURE La certificazione UNI-EN-ISO (al 31/08/02) mostra un elevata distribuzione di certificazioni in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e in alcune regioni del Sud quali la Campania (tabella 12.2); È opportuno ricordare che per le norme ISO non esiste un unica banca dati, poiché esse non sono regolate dalla legislazione italiana ma appartengono a un sistema privato. Il SINCERT, in effetti, è in possesso solamente dei dati di aziende che sono state certificate a opera di organismi accreditati dallo stesso SINCERT. OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA La normativa di riferimento non pone alcun obiettivo prefissato poiché questo strumento è volontario. 792

11 QUALITÀ AMBIENTALE DI ORGANIZZAZIONI, IMPRESE E PRODOTTI PERIODICITÀ DI AGGIORNAMENTO L aggiornamento avviene in base alle certificazioni rilasciate, e aggiornate periodicamente, dal SINCERT. QUALITÀ dell INFORMAZIONE Rilevanza Accuratezza Comparabilità nel Comparabilità nello tempo spazio Il punteggio di accuratezza e rilevanza è stato calcolato sulla base dei dati relativi al numero delle certificazioni acquisite e aggiornate dal SINCERT che non comprendono il totale dei certificati rilasciati in Italia. I dati SINCERT possono essere considerati comparabili ed affidabili e ricoprono un periodo di tempo che va dal 1997 al 2002, essi sono reperiti sempre con la stessa metodologia. La copertura geografica del presente indicatore si può considerare nazionale in quanto le organizzazioni che hanno la certificazione ISO sono situate nella quasi totalità delle Regioni italiane (R 19/20). 793

12 ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI Tabella 15.2: Distribuzione geografica dei certificati ISO Dati aggiornati al 31/12/2000 Dati aggiornati al 31/08/02 Regione n. certificati Regione n. certificati ISO ISO Totale Italia 644 Totale Italia 1749 Abruzzo 40 Abruzzo 76 Basilicata 5 Basilicata 21 Calabria 6 Calabria 18 Campania 43 Campania 154 Emilia Romagna 45 Emilia Romagna 175 Friuli Venezia Giulia 14 Friuli Venezia Giulia 35 Lazio 36 Lazio 63 Liguria 37 Liguria 71 Lombardia 219 Lombardia 373 Marche 8 Marche 24 Molise 6 Molise 25 Piemonte 72 Piemonte 184 Puglia 39 Puglia 118 Sardegna 10 Sardegna 37 Sicilia 8 Sicilia 88 Toscana 25 Toscana 71 Trentino Alto Adige 22 Trentino Alto Adige 37 Bolzano - Bolzano 23 Trento - Trento 14 Umbria 5 Umbria 10 Valle d Aosta 2 Valle d Aosta 3 Veneto 2 Veneto 164 Altre organizzazioni 0 Altre organizzazioni Fonte: Banca dati SINCERT (aggiornati al 31/08/2002) 794

13 QUALITÀ AMBIENTALE DI ORGANIZZAZIONI, IMPRESE E PRODOTTI 15.2 Qualità ambientale dei prodotti L Ecolabel è il marchio europeo di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale, che possono così diversificarsi dai concorrenti presenti sul mercato, mantenendo comunque elevati standard prestazionali. Infatti, l etichetta attesta che il prodotto o il servizio ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita. La Commissione Europea, con il supporto degli Stati Membri, definisce i gruppi di prodotto che possono essere certificati, basandosi su studi relativi sia alla diffusione sul mercato del prodotto sia all impatto ambientale generato dallo stesso, e per ciascuno di essi vengono definiti dei criteri ecologici. La definizione dei criteri ecologici avviene attraverso un analisi del ciclo di vita del prodotto evidenziando gli impatti ambientali (qualità dell aria e dell acqua, riduzione dei rifiuti, risparmio energetico, protezione della fascia di ozono ecc.) generati nelle varie fasi di vita del prodotto. I criteri hanno lo scopo di ridurre proprio tali impatti, e i prodotti e i servizi devono rispettare i criteri stabiliti per ciascun gruppo di prodotto. Possono essere etichettati i prodotti di largo consumo (con l eccezione di alimenti, bevande e medicinali) e i servizi. Sono stati definiti 19 gruppi di prodotto Ecolabel in particolare i vari tipi di detergenti, calzature, elettrodomestici (lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, televisori), prodotti in tessuto carta, carta per fotocopie, vernici, ammendanti, personal computer, prodotti tessili e lampadine. Il turismo è stato scelto come primo settore di servizi per l applicazione dell Ecolabel in quanto considerato prioritario in sede europea. Lo studio di fattibilità e la definizione dei criteri per il sistema ricettivo turistico sono stati affidati all Italia. I criteri sono stati elaborati con lo scopo di limitare gli impatti ambientali derivati dal servizio offerto, e saranno disponibili entro la fine del Molteplici vantaggi possono essere evidenziati, sia per l azienda sia per il consumatore, in quanto il marchio Ecolabel: - è basato su di un sistema di adesione volontario; - è selettivo, vengono etichettati solo i prodotti migliori dal punto di vista ambientale; - offre un informazione immediata sulle caratteristiche ambientali del prodotto; - offre un informazione attendibile di conformità a rigorosi requisiti stabiliti a livello comunitario; - è valido in tutta l Europa. Inoltre, la garanzia del marchio Ecolabel è assicurata dall iter d accreditamento che avviene attraverso un controllo selettivo e indipendente (APAT) e l etichetta viene rilasciata da un ente accreditato indipendente (Comitato Ecolabel-Ecoaudit, sezione Ecolabel), offrendo, contemporaneamente, al consumatore un parametro di scelta valido e sostenibile, e all azienda la possibilità di distinguersi tra le altre aziende del settore. L importanza di questo strumento è dimostrata sia nel GPP (Green Public Procurement) che nelle politiche integrate di prodotto (IPP) le quali fanno riferimento alle etichette ecologiche. Incentivare e stimolare il consumo rispettoso dell ambiente è uno degli obiettivi fondamentali del sistema Ecolabel, in Europa e in Italia, attraverso una diffusione capillare della conoscenza del marchio ai consumatori e alle aziende e rendendo gli stakeholders partecipanti attivi al processo Ecolabel. Nel quadro Q15.2 vengono riportati per ciascun indicatore le finalità, la classificazione nel modello DPSIR e i principali riferimenti normativi. Q15.2: Quadro delle caratteristiche degli indicatori per la qualità ambientale di prodotti Nome Indicatore Finalità DPSIR Riferimenti Normativi Numero di licenze rilasciate per il marchio Ecolabel Illustrare l evoluzione della sensibilità ambientale applicata ai prodotti e ai servizi R Regolamento CE 1980/00; DM 413/95; Decisione CE 2002/272; Decisione CE 2002/255; Decisione CE 1999/178; Decisione CE 2002/231; Decisione CE 2002/523; Decisione CE 1999/427; Decisione CE 1999/476; Decisione CE 2001/405; Decisione CE 1999/554; Decisione CE 1999/10; Decisione CE 2001/688; Decisione CE 1998/634; Decisione CE 2002/272; Decisione CE 2000/45; Decisione CE 2001/689; Decisione CE 2000/40; 795

14 ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI INDICATORE NUMERO DI LICENZE RILASCIATE PER IL MARCHIO ECOLABEL SCOPO Illustrare l evoluzione, negli ultimi anni, della sensibilità ambientale applicata ai prodotti e ai servizi in Italia. L indice descrive l andamento che sta assumendo, nel nostro paese, la politica ambientale integrata di prodotto attraverso l adesione da parte delle aziende agli strumenti ambientali volontari, indirizzati a un mercato verde. DESCRIZIONE Il numero di licenze Ecolabel si può considerare come un indicatore di risposta. Esso rappresenta il consumo rispettoso dell ambiente da parte delle aziende e, conseguentemente, dei consumatori, evidenziando in questo modo la sensibilità ambientale del settore produttivo. Infatti, i prodotti etichettati con il marchio Ecolabel hanno un ridotto impatto ambientale durante tutto il loro ciclo di vita (LCA Life Cycle Assessment), mantenendo sia le caratteristiche prestazionali sia quelle ambientali. Il marchio Ecolabel promuove i prodotti che: - riducono gli impatti ambientali; - riducono l utilizzo di materie prime ed energia; - hanno una maggiore durata di vita; - riducono le emissioni e i rifiuti; - riducono l utilizzo di sostanze tossiche e/o nocive; - garantiscono un informazione attendibile e trasparente. Tale indicatore è, quindi, da considerarsi come un espressione di consapevolezza dell importanza della preservazione del patrimonio naturale e della salvaguardia dell ambiente da parte della società odierna, aziende e consumatori, in linea con i principi di sostenibilità ambientale enunciati nel Sesto Programma di Azione della Comunità Europea. UNITÀ di MISURA Numero di licenze Ecolabel rilasciate. FONTE dei DATI Banca dati del sito ECOLABEL dell APAT. 796 NOTE TABELLE e FIGURE In Italia sono stati etichettati 656 prodotti per nove gruppi di prodotto con ventisei licenze rilasciate per il marchio Ecolabel dal 1998 ad agosto del L evoluzione del sistema di certificazione Ecolabel (figura 15.5 e tabella 15.3) mostra un incremento sostanziale negli ultimi due anni da attribuire sia a una maggiore visibilità del marchio Ecolabel sul mercato, sia alla campagna di promozione avviata per le aziende di settore e per i consumatori da parte di APAT e del Comitato Ecolabel-Ecoudit. I dati riportati mostrano i seguenti aspetti fondamentali: - figura 15.6 e tabella l adesione alla certificazione Ecolabel mostra una distribuzione geografica in Italia maggiore nelle regioni del nord e del centro; - figura 15.7 e tabella i gruppi di prodotto Ecolabel che sono stati etichettati maggiormente sono rappresentati nell ordine da detersivi di vario tipo, prodotti tessili e tessuto carta.tra i diversi tipi di detergenti, i detersivi per lavastoviglie (cinque licenze rilasciate) sono il gruppo di prodotto etichettato maggiormente;

15 QUALITÀ AMBIENTALE DI ORGANIZZAZIONI, IMPRESE E PRODOTTI - figura 15.8 e tabella l Italia, la Francia e la Danimarca sono gli Stati Membri con il maggior numero di licenze Ecolabel rilasciate 2 ; - figura 15.9 e tabella i gruppi di prodotti Ecolabel più etichettati in Europa 3 sono le vernici, i prodotti tessili, gli ammendanti e i prodotti tessuto carta. Attualmente, non è ancora disponibile un indicatore di penetrazione dei prodotti puliti sul mercato perché i dati disponibili sono poco significati in quanto riferiti a un periodo di tempo troppo breve ( ). OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA La normativa di riferimento (Regolamento CEE n.1980/2000) non pone obiettivi quantitativi essendo uno degli strumenti volontari delle politiche ambientali europee. La finalità del Regolamento è quella di orientare il consumo e, quindi, il mercato verso prodotti più puliti che riducano gli impatti ambientali. PERIODICITÀ DI AGGIORNAMENTO L aggiornamento avviene, in tempo reale, in base alle licenze Ecolabel rilasciate. QUALITÀ dell INFORMAZIONE Rilevanza Accuratezza Comparabilità nel Comparabilità nello tempo spazio Il punteggio di accuratezza e rilevanza è stato calcolato sulla base dei dati relativi al numero delle licenze Ecolabel acquisiti ed aggiornati con regolarità dall APAT. L Agenzia ottiene i dati dalle istruttorie tecniche e dalle licenze rilasciate per il marchio Ecolabel, quindi possono essere considerati comparabili, affidabili e accurati. Essi ricoprono un periodo di tempo che va dal 1998 al 2002 e sono reperiti sempre con la stessa metodologia. La copertura geografica del presente indicatore non è nazionale in quanto le aziende che hanno ottenuto il marchio Ecolabel sono situate solo in alcune regioni italiane (R 8/20). 2 Incremento annuo del 35% dei prodotti etichettati Ecolabel al livello europeo. Fonte: Commissione Europea DG Ambiente, Investigation of the market impacts and penetration of the european eco- label over the years and dicembre L incremento, al livello EU, del numero di prodotti Ecolabel etichettati dal 1992 al 2000 è pari al 39% per le vernici, 20% per i prodotti tessili, 12% per il tessuto carta, 7% per ammendanti. Fonte: Commissione Europea DG Ambiente, dicembre

16 ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI Tabella 15.3: Evoluzione del marchio Ecolabel in Italia dal 1998 al 2002 Anno Numero di prodotti Numero di licenze rilasciate Totale Italia Fonte: APAT (dati al 31/08/2002) Tabella 15.4: Numero di licenze Ecolabel nelle regioni italiane Regioni Numero di licenze rilasciate Toscana 10 Lombardia 4 Emilia Romagna 3 Piemonte 3 Veneto 2 Liguria 1 Sicilia 1 Umbria 2 Totale 26 Fonte: APAT (dati al 31/08/2002) Tabella 15.5: Numero di licenze Ecolabel, in Italia, per gruppo di prodotti Regioni Numero di licenze rilasciate Detersivi per lavastoviglie 5 Prodotti tessili 5 Tessuto carta 4 Calzature 3 Vernici e pitture 3 Detersivi a mano per i piatti 2 Detersivi multiuso e per servizi sanitari 2 Carta copie 1 Detersivi per bucato 1 Totale 26 Fonte: APAT (dati al 31/08/2002) 798

17 QUALITÀ AMBIENTALE DI ORGANIZZAZIONI, IMPRESE E PRODOTTI Tabella 15.6: Situazione europea - numero di licenze Ecolabel nei vari Stati Membri Stati Membri europei Numero di licenze Totale 118 Francia 26 Italia 26 Danimarca 23 Spagna 12 Grecia 9 Svezia 8 Portogallo 3 Belgio 2 Germania 2 Olanda 2 Regno Unito 2 Irlanda 1 Austria 1 Finlandia 1 Lussemburgo 0 Norvegia 0 Islanda 0 Fonte: APAT (dati al 31/08/2002) Liechtenstein 0 Fonte: Commissione Europea, DG-Ambiente (dati aggiornati al luglio 2002) Tabella 15.7: Situazione europea - numero di licenze Ecolabel per gruppo di prodotti Gruppo di prodotti Numero di licenze Totale 118 Prodotti tessili 41 Vernici 28 Ammendanti 10 Tessuto carta 8 Detersivo per lavastoviglie 6 Calzature 4 Materassi 4 Detergenti multiuso e per servizi sanitari 4 Detersivo per piatti a mano 4 Detersivo per bucato 3 Frigoriferi 2 Carta per fotocopie 2 Lavastoviglie 1 Lampadine 1 Lavatrice 0 Personal Computer 0 Computer portatile 0 Fonte: APAT (dati al 31/08/2002) Televisori 0 Rivestimenti per superfici dure 0 Fonte: Commissione Europea, DG-Ambiente (dati aggiornati al luglio 2002) 799

18 ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI Fonte: APAT Figura 15.5: Evoluzione delle licenze Ecolabel Fonte: APAT Figura 15.6: Evoluzione delle licenze Ecolabel n. di licenze n. di prodotti ed aziende Ecolabel 800 Fonte: APAT Figura 15.7: Distribuzione delle licenze Ecolabel, in Italia, per gruppi di prodotti

19 QUALITÀ AMBIENTALE DI ORGANIZZAZIONI, IMPRESE E PRODOTTI Belgio Danimarca Germania Grecia Spagna Francia Irlanda Italia Lussemburgo Olanda Portogallo Gran Bretagna Austria Svezia Finlandia Norvegia Islanda Lienchestein n. licenze di Ecolabel Fonte: Commissione Europea, DG-Ambiente Figura 15.8: Situazione Europea - distribuzione delle licenze Ecolabel n. di licenze Ecolabel Fonte: Commissione Europea, DG-Ambiente Figura 15.9: Situazione Europea - distribuzione delle licenze Ecolabel per gruppi di prodotto 801

20 ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI

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